L’India agli occhi di un flaneur: Pier Paolo Pasolini

A quarant’anni dall’uccisione di Pier Paolo Pasolini, vorrei ricordare questo grande scrittore, saggista e regista con uno dei suoi libri meno conosciuti; un libro piccolo ma preziosissimo, in cui l’autore racconta il suo primo viaggio in India fatto con l’amico e compagno d’avventura Alberto Moravia.

Entrambi gli scrittori narrano l’India in modo unico e affascinante; ma, mentre Moravia si limita a trasmetterci Un’idea dell’India, Pasolini va oltre e coinvolge il lettore in un’esperienza sensoriale onnicomprensiva e autentica.

L’odore dell’India, è un libro da leggere tutto d’un fiato; è un viaggio nel quale bisogna farsi lasciar trasportare. Il realismo e la cura per i dettagli con i quali Pasolini racconta la sua prima esperienza indiana, fatta nei primi anni sessanta, colpiscono il lettore e lo trasportano in una realtà lontana e per certi versi remota.Un diario di viaggio profondo, che narra le battaglie e la quotidianità di un paese che cerca di emergere, di rinascere dall’ombra del colonialismo. Colpisce altresì la descrizione minuziosa e talvolta maniacale dei dettagli.

Leggere L’odore dell’India è un’esperienza unica, che anche se mantiene un sapore di passato si presenta sempre
attuale agli occhi del lettore. E’ un’occasione per viaggiare con la mente e un’opportunità inestimabile per avvicinarsi a uno dei più grandi Maestri del secolo scorso.

(Numerose le iniziative in molte città per ricordare il quarantennio dalla sua uccisione. Fra queste le principali si terranno a Bologna. Per info e date: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/27/pier-paolo-pasolini-sei-mesi-di-eventi-a-bologna-a-40-anni-dalla-morte/2072750/ )

di Giuseppe Grispino

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