Donatella Di Pietrantonio (Italia) – INCROCI DI CIVILTÀ 2018

Donatella Di Pietrantonio è una scrittrice insolita: esordiente tardiva e laureata in odontoiatria, “dentista di giorno e scrittrice di notte”, è riuscita con i suoi libri a toccare le corde più profonde dell’animo umano. Originaria di Arsita, piccola cittadina abruzzese le cui atmosfere hanno tanto influenzato i suoi libri, vive attualmente a Penne, in provincia dell’Aquila.

Il suo esordio risale al 2011 con Mia madre è un fiume, romanzo che ripercorre un rapporto tra madre e figlia da sempre problematico, ma non per questo meno commovente. Quando la madre viene colpita da una malattia che «toglie la memoria», sarà la figlia ad assisterla e a far volare al loro posto i tasselli di una vita complicata. Con estrema delicatezza, la Di Pietrantonio tesse una storia di cui l’abbandono, il rifiuto e la ricerca dell’affetto di una madre sfuggevole diventano i cardini principali. Temi, questi, che rimangono al centro anche dei suoi due libri successivi, Bella Mia (2014) e L’Arminuta (2017). Il primo è un romanzo duro, dominato da una protagonista la cui vita è stata distrutta dal terremoto dell’Aquila del 2009 e che deve imparare a fare i conti con una perdita incolmabile. La potenza letteraria della sua prosa è valsa alla scrittrice la candidatura al Premio Strega nel 2014 e la vittoria al Premio Brancati. L’Arminuta, invece, può essere molto semplicemente definito come il capolavoro di Donatella Di Pietrantonio. Pubblicato nel 2017, scala ben presto le classifiche dei libri più venduti e risulta vincitore del prestigioso Premio Campiello.

In dialetto abruzzese, arminuta significa ritornata ed è proprio questo il soprannome con cui viene battezzata la protagonista, una quattordicenne senza nome, quasi a indicare una perdita d’identità legata al vacillare degli assiomi che regolavano la sua vita tranquilla. La sua quotidianità è infatti sconvolta dalla rivelazione che coloro che aveva sempre considerato i propri genitori l’abbiano in realtà adottata. La ragazzina viene quindi restituita alla famiglia d’origine, ritrovandosi catapultata in una realtà radicalmente diversa rispetto a quella cui era abituata. Se prima conduceva una vita agiata e scevra da preoccupazioni di sorta, sarà ora invece trascinata dalla sua “nuova” famiglia d’origine in un gorgo di povertà e durezza a lei sconosciute. Niente più mare, niente più camera tutta per lei: l’Arminuta dovrà imparare a vivere nell’entroterra abruzzese e a dividere il poco che possiede con dei fratelli che non sente tali. In un progressivo montare di tensione, la ragazza perde il centro, scoprendosi incapace di comprendere quale sia la sua vera famiglia e, soprattutto, la sua vera madre. Colei che l’ha messa al mondo, a cui nel racconto non verrà mai dato un nome, o la raffinata Adalgisa, sempre pronta a spendere per renderla felice, ma la cui assenza la lacera internamente?

Ancora una volta, Donatella Di Pietrantonio affronta magistralmente il tema della maternità e dell’abbandono, argomenti antichi come il mondo eppure perenne fonte di riflessioni mai scontate. Nei suoi romanzi, il rapporto con la madre non è mai pacifico e sereno, ma innesca piuttosto una pulsione conoscitiva che permette alle protagoniste di scandagliare la loro interiorità per arrivare, in un turbinio di incertezze e interrogativi, ad una riflessione pregnante e inaspettata. Questa maieutica al femminile che si instaura capitolo dopo capitolo è poi amplificata da uno stile che la Di Pietrantonio è riuscita progressivamente a limare per approdare alla prosa secca, tagliente, essenziale e cattiva che tanto rende speciale L’Arminuta. Questo testo si erge infatti a sintesi perfetta del percorso letterario compiuto in questi anni dalla scrittrice, riuscendo a condensare in meno di duecento pagine una carica di dolore e di interrogativi tali da renderlo quasi sentimentalmente corrosivo.

Consigliamo di leggere L’Arminuta alla Giudecca, che ne ricorda le atmosfere.

Donatella di Pietrantonio sarà ospite a Incroci di Civiltà insieme a Michelle de Kretser giovedì 5 Aprile alle 16:00 (Auditorium Santa Margherita). Le autrici converseranno con la scrittrice Chiara Valerio. Per maggiori informazioni sull’evento, potete visitare la pagina web di Incroci.

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