Furukawa Hideo nasce nel 1966, nella prefettura di Fukushima, a Kōriyama. All’età di diciotto anni si trasferisce a Tokyo e si iscrive alla facoltà di letteratura della prestigiosa Università di Waseda. Tuttavia non conclude gli studi, decidendo di dedicarsi completamente all’attività di scrittore. Noto al pubblico per le sue opere di narrativa, Furukawa esordisce tuttavia scrivendo per il teatro, per cui nutre una passione dall’infanzia. Nel 2002 con Le tribù delle notti arabe (Arabia no yoru no shuzoku) gli vengono conferiti il Mystery Writers of Japan Award ed il Japan SF Grand Prize. Quattro anni dopo scrive LOVE, vincitore del prestigioso Premio Mishima, che lo consacrerà come uno dei massimi scrittori della letteratura giapponese contemporanea. Si cimenta anche in una rielaborazione del classico La Storia di Genji, vincendo il Noma Prize per neo scrittori ed il Yomiuri Prize per la letteratura nel 2015. Nonostante Furukawa cerchi di scrivere ogni opera con uno stile diverso, dal debutto con 13 (1998) a Tokyo Soundtrack (2018), la sua scrittura è pervasa da un’atmosfera onirica che richiama le opere di Murakami Haruki, di cui rielabora un racconto breve nel 2003. Inoltre, come lui stesso afferma, trae profonda ispirazione da autori come Borges e Marquez.
È artista eclettico che riesce a muoversi in più campi letterari, dalla science fiction al fantasy, fino al realismo magico. La sua scrittura non segue uno sviluppo preciso ma sembra sempre scegliere percorsi anticonvenzionali, con l’intento di reinventare la sua finzione letteraria. Il costante ricorso ad una varietà di forme artistiche, dal teatro alle collaborazioni musicali, testimoniano la volontà di Furukawa di valorizzare la multimedialità come canale con cui oggi sia possibile veicolare un messaggio.
Figlio del ventunesimo secolo è Tokyo Soundtrack (Soundotorakku, 2003) che racconta la storia di tre ragazzi, Tōta, Hitsujiko e Leni, i quali, dopo aver vissuto su un’isola deserta, vengono catapultati nella metropoli caotica di Tokyo. Qui si trovano a sperimentare un diverso isolamento, in un clima di ostilità segnato da xenofobia, emarginazione, inquinamento. Il passaggio dalla natura incontaminata alla società civilizzata (quasi distopica) è traumatico, ma Furukawa, attraverso l’ingenuità e il coraggio dei tre protagonisti, vuole condividere un messaggio di profonda speranza e libertà.

Leitmotiv di molti suoi romanzi sono gli insoliti protagonisti, per lo più animali come cani, gatti o cavalli. Furukawa è infatti convinto che lo scrittore, in quanto essere umano, non possa descrivere realisticamente la società in cui vive. Di conseguenza, decide di conferire il dono della parola agli animali, unici esseri vicini all’uomo in grado di descrivere la società umana e raccontare di chi dalla Storia viene dimenticato. Si spiega dunque un’opera come Belka (Beruka hoenainoka?, 2005), una cronaca storica del Novecento che si intreccia con l’albero genealogico di una razza canina dell’Hokkaido, riecheggiando le sette generazioni dei Buendia di Cent’anni di solitudine.
Il grande terremoto che nel 2011 colpisce il Tohoku segna profondamente la sua scrittura: sconvolto dalla potenza del disastro naturale si dice incapace di immaginare qualcosa che possa superare la realtà. Il realismo magico si perde nell’ineffabilità del tragico evento ed il sorgere di un senso di responsabilità nei confronti della terra natia lo spinge a guardare al passato, ai paesaggi della sua infanzia, ritratti in Umatachi yo, Soredemo hikariwa muku de (2016). Lo stile muta drasticamente, il testo è frammentato, confuso, travolto e travolgente, come il cataclisma naturale.
Delle trentacinque opere che Furukawa ha scritto, solo due sono disponibili in lingua italiana, curate dalla casa editrice Sellerio: Belka (2013) e Tokyo Soundtrack (2018). Noi consiglieremmo di leggere Tokyo soundtrack, di ritorno da Venezia, come se il soggiorno in laguna fosse stato un’avventura su un’isola magica, come se steste ritornando al mondo civilizzato con una nuova consapevolezza, proprio come accade ai protagonisti di questo romanzo.
Furukawa Hideo sarà ospite a Incroci di Civiltà giovedì 5 Aprile alle 10:00 (Auditorium Santa Margherita). Converserà con Gianluca Coci, suo traduttore italiano. Per maggiori informazioni sull’evento, potete visitare la pagina web di Incroci.