Scusi, chi ha fatto palo?

Una delle scene simbolo de “Il secondo tragico Fantozzi” vede il ragioniere, costretto dall’intellettuale Riccardelli a sorbirsi la proiezione di un film cecoslovacco con sottotitoli in tedesco la sera di Inghilterra-Italia, inchiodare di colpo durante il tragitto al sentire di un palo colpito, scendere di corsa dall’auto nonostante sia in doppia fila, arrampicarsi poco atleticamente alla prima finestra, sfondarla con un pugno destro ben assestato e chiedere “Scusi, chi ha fatto palo?”, giusto in tempo per essere colpito in risposta da un cazzotto in pieno volto e precipitare con una schienata paurosa sul marciapiede adiacente. Il tutto seguendo fedelmente la radiocronaca del commentatore, la voce storica Nando Martellini.

Non avendo ricevuto risposta, permane il dubbio sul chi abbia effettivamente preso il palo ed è destinato a rimanere tale dal momento che si tratta di una partita inventata per l’occasione. Tuttavia, un’Inghilterra-Italia valevole per le qualificazioni della Coppa del Mondo fu realmente giocata a Wembley l’anno successivo all’uscita del film. Era mercoledì 16 novembre 1977 – il giorno in cui le Brigate Rosse spararono al vicedirettore de “La Stampa”, Carlo Casalegno -, ore 19:45, 5° partita del gruppo 2 UEFA e, davanti a 92.000 spettatori, la nazionale dei Tre Leoni si vendicò della sconfitta dell’andata, rifilando due gol agli Azzurri. Quindi, niente fantomatico 20-0 con gol di testa di Zoff come si vociferava durante la proiezione de “La corazzata Potëmkin”. Infine, l’Italia di quella sera non fece impallidire il ricordo di quella dei leggendari tempi supplementari di Italia-Germania in Messico, visto che giocò piuttosto male.

Confrontando la formazione della partita vera con quella di cui Martellini fornisce ben 9/11 durante la radiocronaca, emergono sostanziali differenze. In entrambe sono presenti Dino Zoff, Marco Tardelli, Romeo Benetti e la bandiera della Viola Antognoni, mentre sono unicamente in “Il secondo tragico Fantozzi” Kawasaki Rocca, il terzino del Bologna Mauro Bellugi, l’attuale allenatore del Jiangsu Suning Fabio Capello e la coppia d’attacco Savoldi-Pulici. Brutte notizie anche da parte inglese, visto che l’onnipresente McKinley pare non essere mai esistito. Per onor di cronaca, la vera formazione azzurra, allenato da quell’Enzo Bearzot che avrebbe vinto i Mondiali di Spagna ’82, era: Zoff, Tardelli, Gentile, Benetti, Mozzini, Facchetti (Cuccureddu 83’), Causio, Zaccarelli, Graziani (Sala C. 46’), Antognoni, Bettega.

Una partita di quegli anni in cui la formazione “fantozziana” e quella reale coincidono quasi esattamente, tuttavia, esiste davvero: si tratta di un’Inghilterra-Italia disputata il 28 maggio 1976 allo Yankee Stadium di New York e finita con il risultato di 3-2, valida per il Torneo del Bicentenario, un torneo organizzato dalla USFF per celebrare i 200 anni dalla dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America e promuovere il calcio nel Paese. Gli unici a non giocare, infatti, furono Tardelli e Savoldi, che risultano però nell’elenco dei convocati. Purtroppo, niente McKinley neanche questa volta.

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