Ian McEwan (Regno Unito) – INCROCI DI CIVILTÀ 2018

Ian McEwan (Aldershot, 1948) è oggi forse il più noto rappresentante di quella generazione di scrittori che, come Salman Rushdie, Julian Barnes, Martin Amis o Christopher Hitchens, hanno fatto capolino sulla scena letteraria britannica negli anni ’70, un’enclave di autori e intellettuali che, agli occhi di lettori e critici, rappresenta l’età dell’oro della letteratura britannica contemporanea. È membro della Royal Society of Literature e della Royal Society of Arts, nonché dell’American Academy of Arts and Sciences, ed è stato insignito dello Shakespeare Prize dalla Alfred Toepfer Foundation ad Amburgo nel 1999. Dal 2000 è anche Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. Numerose sono le trasposizioni cinematografiche dei suoi romanzi, da Cortesie per gli ospiti (The Comfort of Strangers, 1990) a Espiazione (Atonement, 2007), fino al recentissimo On Chesil Beach, in uscita nel 2018.

Come dichiarato in un’intervista alla Paris Review, McEwan si accosta alla lettura fin dall’adolescenza, leggendo le opere di Iris Murdoch e John Steinbeck ma anche la fantascienza di Asimov o la collana Penguin dedicata alle neuroscienze – un interesse, quello nei riguardi dei meccanismi alla base della mente umana e delle forme e conseguenze del progresso tecnologico, che costituisce parte non indifferente della sua produzione. Dopo avere conosciuto autori del canone letterario angloamericano quali Swift, Coleridge e Eliot, McEwan decide di frequentare un corso di letteratura e scrittura creativa alla University of East Anglia. L’incontro con Malcom Bradbury e Angus Wilson, scrittori e docenti, si rivela decisivo per l’autore, che pubblicherà il suo primo racconto sulla Transatlantic Review nel 1971 sebbene, per stessa ammissione di McEwan, ancor più importante si sia rivelata la collaborazione con la New American Review sotto la guida di Ted Solotaroff, con il quale lo scrittore ha iniziato a collaborare nel 1972. Alla pubblicazione delle prime raccolte di racconti e romanzi, edite in Italia da Einaudi – Primo amore, ultimi riti (First Love, Last Rites, 1975), Fra le lenzuola e altri racconti (In Between the Sheets 1978), Il giardino di cemento (The Cement Garden, 1978) e Cortesie per gli ospiti (The Comfort of Strangers, 1981) – segue una produzione che, se non sterminata, è indubbiamente molto ampia, e si conclude attualmente con Nel guscio (Nutshell, 2016), esperimento e divertissement letterario che celebra la ricerca linguistica e la sperimentazione di un autore che nel corso della propria carriera ha raccontato storie diversissime fra di loro, ma legate dal fil rouge di temi e questioni etiche e morali che ricorrono prepotentemente.

Molti dei lavori di McEwan sono caratterizzati da un sostrato grottesco, macabro, un tessuto di perversioni e ossessioni che permea le narrazioni e che nulla ha a che fare con il soprannaturale, quanto piuttosto con le zone d’ombra della mente e della natura umana. Le passioni e gli istinti intrinseci all’uomo si prestano facilmente a derive dalle conseguenze imprevedibili: l’amore si fa ossessione, financo incesto, come raccontato ne L’amore fatale (Enduring Love, 1997) – l’enduring del titolo originale può essere considerato nella duplice accezione di “eterno, duraturo”, e di incessante fardello – in Cortesie per gli ospiti o ne Il giardino di cemento. I rapporti umani, che siano sentimentali, sociali, familiari, sono spesso indagati alla luce del loro progressivo e inesorabile disfacimento, a partire da un episodio scatenante che innesca una serie di eventi più o meno inattesi – l’incidente in mongolfiera ne L’amore fatale, l’incontro con Robert e Caroline in Cortesie per gli ospiti, il rapporto sessuale di cui Briony è testimone in Espiazione, la prima notte di nozze di due sposi in Chesil Beach (On Chesil Beach, 2007). Le pulsioni erotiche, sia che vengano consumate, sia che vengano negate in quanto taboo, hanno un ruolo determinante nel sancire il destino dei personaggi. Le unità minime di cui la società è composta – la famiglia, la coppia – vengono dissezionate e rappresentate in maniera impietosa e brutale – il protagonista di Nel guscio è un feto, moderno Amleto e narratore onnisciente che dal grembo materno è testimone del piano omicida della madre nei confronti del padre; i personaggi principali de Il giardino di cemento sono dei ragazzini che occultano i cadaveri dei genitori in cantina pur di preservare un sia pure grottesco equilibrio familiare ed evitare di finire in un orfanotrofio. In Bambini nel tempo (The Child in Time, 1987), ancora una volta McEwan affronta il tema della crisi della coppia e della famiglia, sia in relazione ai protagonisti, sia in riferimento ai personaggi secondari – nel corso di un’intervista l’autore ha accennato alla natura autobiografica di tale tematica e alla complessa relazione fra i genitori di cui è stato testimone in gioventù.

Qualunque sia la natura della storia narrata, McEwan pone sempre come punto focale il tema dell’interpretazione della realtà, della mutevolezza del concetto di colpa e verità in relazione alla prospettiva – senza volere svelare troppo, basti pensare a come l’intero Espiazione, complessa macchina metanarrativa, possa essere letto alla luce di tale considerazione. Il conflitto etico che scaturisce dallo scontro di prospettive divergenti è al centro di romanzi quali La ballata di Adam Henry – insieme a una non velata critica nei confronti di qualsiasi tipo di fondamentalismo ideologico e religioso – o Nel guscio – Trudy, madre dell’io narrante e complice dell’omicidio del marito, afferma di non aver mai avuto l’intenzione di fare nulla di male, e si considera pertanto innocente; ancora una volta, il concetto di verità viene messo in discussione e problematizzato, tematica fortemente attuale in un’epoca, come la nostra, in cui si è arrivati a coniare il concetto di post-verità.

 In questo quadro, il potere della narrazione come strumento di interpretazione e manipolazione della realtà è un altro dei topoi ricorrenti nella produzione di McEwan che, nella sua continua problematizzazione del rapporto fra verità e finzione, si configura a pieno titolo come scrittore postmoderno. Non è una coincidenza che molti dei suoi personaggi siano scrittori o indirettamente connessi al mondo della scrittura: Briony (Espiazione) è un’autrice di romanzi, Joe e Clarissa ne L’amore fatale sono rispettivamente un divulgatore scientifico e un’insegnante di letteratura inglese, Stephen (Bambini nel tempo) scrive romanzi per l’infanzia, John (Nel guscio) è uno spiantato editore di testi poetici. L’atto stesso del narrare equivale, per McEwan, al dare forma alla realtà, anche quando quest’ultima non sia direttamente accessibile – In Nel guscio, l’io narrante ha accesso al mondo esterno esclusivamente mediante il senso dell’udito, e viene a conoscenza di ciò che accade attraverso i programmi della BBC e i podcast che Trudy ascolta giornalmente –, in Espiazione la scrittura consente alla narratrice di costruire un finale alternativo per la propria e altrui esistenza. Se lo scrittore è dunque un demiurgo, è in grado forse di dare senso e ordine alla realtà? La risposta sembra essere solo in parte affermativa.

Con uno stile che riesce a essere allo stesso tempo asciutto ma lessicalmente ricchissimo – sfiorando a tratti il virtuosismo nel più recente Nel guscio, senza però risultare mai artificioso, McEwan è uno fra gli esponenti più interessanti della letteratura contemporanea. Sebbene con risultati variabili – romanzi come L’inventore di sogni (The Daydreamer, 1993) Il giardino di Cemento, Espiazione, Chesil beach o Nel guscio sono straordinarie prove letterarie, mentre Solar (2010) o La ballata di Adam Henry fra gli altri si rivelano per certi versi inferiori – McEwan è un autore eclettico e in grado di sorprendere, affascinare e turbare il lettore.

di Federica Bertini

Ian McEwan sarà ospite a Incroci di Civiltà mercoledì 4 Aprile alle 17:00 (Teatro Carlo Goldoni). Gli autori converseranno con la traduttrice Susanna Basso e con Flavio Gregori. Per maggiori informazioni sull’evento, potete visitare la pagina web di Incroci.

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