Erasmus? Ja, bitte!

Tre anni fa ero a Berlino e vagavo da sola per la città, come spesso mi piace fare quando mi trasferisco in un posto nuovo. Avevo appena traslocato e non conoscevo praticamente nessuno. Ma sono già passati veramente tre anni da quell’Erasmus?? In effetti, da allora c’e stato un altro bellissimo anno a Venezia, l’ansia per la tesi, poi la laurea e infine il trasloco a Verona. E ora non sono neanche più a Verona.

Insomma, il concetto è chiaro: mi sembra ieri che ero in Erasmus a Berlino e i miei ricordi sono vivi come se veramente fossi tornata da pochissimo. Sarà forse perché io e i miei compagni di avventure continuiamo a tenere vivi i vari aneddoti facendo divertire tutti quelli che ci ascoltano? O forse perché spesso ci ricordiamo quell’anno come il più indimenticabile della nostra vita?

Fatto sta che sono passati tre anni e, al posto di essere qui a mettere per iscritto le avventure del primo Erasmus, mi trovo a scrivere le mie prime impressioni sul secondo Erasmus della mia carriera universitaria.

Stavolta sono a Monaco di Baviera e fuori dalla mia finestra niente boschi e volpi come nel mio studentato a Berlino (sì, se ve lo state chiedendo, ero un po’ fuori dal centro, in effetti); ora dal mio quarto piano vedo invece l’Olympisches Dorf, una distesa di basse e colorate casette di cemento costeggiate poi da palazzoni molto più alti. In lontananza, l’Olympiapark, il parco olimpico (ancora in uso) costruito in occasione delle Olimpiadi del 1972, ricordate tristemente per il sequestro e l’uccisione dei membri della squadra olimpica israeliana. Più a sud, invece, oltre l’Olympiaturm (la torre della televisione) si scorge il centro storico della città.

Insomma, visto il successo del mio primo Erasmus, non vedevo l’ora di ripartire e ripetere l’esperienza. Nella mia testa, però, l’unico e solo vero Erasmus della mia vita sarà sempre quello di Berlino 2014-2015 e so già che per questo motivo sarà difficile non essere prevenuta nei confronti di Monaco. Ma per chi si trasferisce varie volte, fare dei paragoni (anche molto banali) tra la situazione attuale e una precedente è praticamente inevitabile.

Per esempio, i mezzi di trasporto sono fortunatamente quelli efficienti di sempre, cosa che al mio ritorno in Italia mi è mancata parecchio. Ma le metro qui a Monaco non sono quelle gialle tipiche berlinesi (ovviamente), riconoscibili da lontano sulle rotaie sopraelevate; e non c’è nessun muro a dividere la città fisicamente e culturalmente; i palazzi sono diversi, la lingua è diversa e le persone sono diverse.

La burocrazia tedesca invece è sempre la stessa…e anche il freddo, devo ammettere.

La sfida sarà comunque proprio quella di tentare di vivere e di godermi questo Erasmus come se fosse il primo; ma allo stesso tempo viverlo con l'”esperienza” di chi ci è già passato e sa quanto la burocrazia dell’Erasmus possa essere estenuante e i corsi in tedesco spaventosi anche per chi il tedesco ormai lo sa.

Ovviamente accetto la sfida, anche se ad oggi sono convinta che Monaco non toglierà a Berlino il suo primato di “Erasmus ideale”.

Ma riuscirà almeno ad avvicinarsi?

di Camilla Nardelotto

 

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