“Mare tascabile”, è un sorriso teso, un ricordo malinconico, un gioco d’immagini che si rincorrono, mischiandosi.
Avevo voglia di perdermi
e non t’ho trovato.
Spazi sconfinati
idratavano la coperta
della notte.
Un balzo,
la solita melodia,
una giacca senza bottoni.
Tu, mio unico sole blu, a pesare
su lineamenti precisi,
conosciuti.
di Carla Cafasso