Che sapore ha l’intelligenza?

SÀPERE AUDE. “Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!” Grazie Kant, per aver permesso a intere generazioni di studenti di uscirsene con questa battuta per riempire vuoti imbarazzati a esami e interrogazioni, sbagliando puntualmente l’accento. Malaugurata la circostanza per la quale le quattro coniugazioni latine sono diventate tre in italiano, e qualche accento si è sballato. Il verbo italiano ‘sapére’, del resto, deriva proprio … Continua a leggere Che sapore ha l’intelligenza?

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Riflessioni riflesse: la questione della lingua

No. La questione della lingua non si apre e nemmeno si chiude con Pietro Bembo. Si tratta di un dibattito che, semmai, si apre con il De Vulgari Eloquentia e che viaggia nei secoli perlomeno fino a Manzoni. Sì, cinque maledetti secoli di “Quale dev’essere la lingua della letteratura?”, “Meglio Dante o Petrarca?”, “Esiste una lingua comune in Italia?”, “Ma perché per i francesi è … Continua a leggere Riflessioni riflesse: la questione della lingua

2. Catullo perde la testa

La vede per la prima volta quando si trasferisce a Roma. Lui ha ventitré anni, lei dieci in più. Anche se di famiglia benestante, lui viene da Verona, dalla provincia, ed è appena maggiorenne per gli standard latini. Lei, invece, è una delle donne più in vista di Roma, sposata al proconsole Quinto Metello Celere, bella, colta, elegante, affascinante. Catullo perde la testa. Un uomo … Continua a leggere 2. Catullo perde la testa