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Maja Lunde nasce nel 1975 a Oslo, dove cresce, svolge i suoi studi e tutt’ora vive con il marito e i suoi tre figli. Tra il 1992 e il 1993 salpa con la Christian Radich, nave di addestramento, per entrare a far parte della marina mercantile norvegese. Conclusa quest’avventura, nel 1996 si iscrive all’Università di Oslo: inizialmente si concentra sulla letteratura e la psicologia, per poi ottenere una laurea magistrale in Media and Communications, con una specializzazione in cinema e storia del cinema. Attualmente lavora come autrice e sceneggiatrice.
Nel 2012 esordisce nella narrativa col romanzo per ragazzi “Across the Border” (Over grensen), un thriller ambientato nella Norvegia occupata dai nazisti del 1942.
Ad oggi ha scritto dieci libri per bambini e giovani adulti, tra cui il già citato “Across the Border”, “Battle” e la serie “The Coolest Gang in the World”. Il suo libro per bambini “The Snow Sister”, pubblicato nel 2018, è uno dei maggiori successi letterari degli ultimi decenni in Norvegia, ed è stato immediatamente venduto alle case editrici di tutto il mondo.
Maja Lunde ha inoltre contribuito alla scrittura di sceneggiati per il cinema e la televisione norvegese, tra cui la serie per bambini “The Children’s Super Show”, la serie drama “Home” e la serie comica “Side by Side”, ognuna delle quali ha spopolato tra gli spettatori.
In un’intervista per l’online magazine “The Talks” ha detto:
“Penso che, dentro qualunque storia io scriva, ci sarà sempre qualcosa che non sia solo divertente o leggero, altrimenti non sarei attratta da quel progetto. Ho bisogno di qualcosa che abbia importanza come base da cui partire.”
Con il romanzo “La storia delle api” (Bienes historie), venduto in 35 paesi e tradotto in 19 lingue, best selling book in Germania nel 2017, nonché numero 1 della top ten list tedesca per 14 settimane, Maja Lunde è stata decorata di svariati premi ed in particolare nel 2015 del prestigioso Norwegian Booksellers’ Prize (Bokhandlerprisen).
Potremmo definire “La storia delle api” come una warning novel, ossia un romanzo di avvertimento che ci fa soffermare a riflettere su dove stiamo andando, su come stiamo trasformando il mondo in cui viviamo. Intrecciato tra i fili delle vite di William, George e Tao, si impone infatti il tema della distruzione ambientale. L’autrice parte da un fatto reale, ovvero la sindrome dello spopolamento degli alveari, riscontrata la prima volta nel 2006 nel Nord America, dove intere colonie di api sono morte; catapulta quindi il lettore in una situazione distopica in cui questo fenomeno è portato ai massimi termini.
Fornendo uno stimolo a pensare più a fondo al futuro del mondo, Maja Lunde tratta un tema più attuale che mai, per il quale in molti si battono ogni giorno, come la giovanissima Greta Thunberg, attivista svedese che ha lanciato il movimento studentesco internazionale Fridays for Future, ispirando migliaia di studenti da numerosi paesi a seguirla.
In un’intervista, alla domanda se fosse sua intenzione scrivere un “romanzo di avvertimento”, la Lunde ha risposto:
I lettori mi hanno detto tre cose su questo romanzo: che li ha commossi perché si sono identificati con la situazione e i personaggi, che è un page-turner e poi mi hanno fatto una domanda: che cosa posso fare per le api? Come si può cambiare qualcosa? È una domanda che mi rende felice perché vuol dire che il libro ha fatto venir voglia di agire alle persone. Non ho scritto questo libro come avvertimento, ma se la gente lo legge così, per me va bene.
All’interno del romanzo, i tre protagonisti, parlando in prima persona, accompagnano il lettore in un viaggio che si sviluppa in tre luoghi ed in tre tempi.
Inghilterra, 1852. La nostra guida è il biologo inglese William, studioso di grandi ambizioni ma che si è dovuto adattare a fare il venditore di sementi per mantenere la famiglia; per riabilitarsi agli occhi dell’unico figlio maschio e a quelli del suo professore esce dall’apatia della depressione e progetta un nuovo tipo di arnia.
Ohio, 2007. L’apicoltore statunitense George si affida alla tradizione per contrastare la misteriosa moria delle api. Le sue api sono la passione per cui è disposto a sacrificare tutto.
Cina, 2098. Tao è una giovane madre che, in uno scenario distopico dove le api sono ormai scomparse da quasi un secolo, si dedica all’impollinazione manuale: un lavoro faticoso e stancante, possibile in Cina dove le masse sono abituate ad obbedire e la manodopera costa poco. Il marito di Tao fa lo stesso lavoro e i due hanno un bambino di tre anni che possono vedere solo per un’ora al giorno.
Ogni situazione in cui Maja catapulta il lettore è unica e ben differenziata dalle altre: il registro stilistico si adatta perfettamente al luogo e al tempo. Un sentore di antico tra le parole di William, un sentimento più familiare di modernità nelle parole di George e uno strano contrasto di realtà e surrealtà nel racconto di Tao.
In ogni caso, le vicende sono interamente legate dal leitmotif delle api: il sogno e l’ossessione dei tre protagonisti, che arriverà ad isolarli dai propri cari costringendoli a vivere situazioni in grado di dominarli. Così è per Tao che obbligherà sé stessa e il marito a usare l’unica ora libera al giorno per portare a termine il progetto di far rivivere le api tra i fiori cinesi; così per William che, spinto dal sogno dell’arnia perfetta, non si occuperà più della sua famiglia e anche per George che pretende che il figlio diventi apicoltore e abbandoni il progetto di dedicarsi alla letteratura.
L’autrice ha già pubblicato nell’ottobre 2017 anche il sequel di Bienes historie, “Blue”. Il romanzo è stato venduto finora in venti paesi e fa parte di un progetto più grande.
[…] le vite di Tao, William e George sono parte di qualcosa di più grande. Una storia che, quando sarà finita, riempirà i quattro volumi di ciò che chiamo il “Climate Quartet”. Mi sono resa conto che non avevo affatto terminato di scrivere riguardo a uomo e natura, né avevo smesso di immaginare un futuro in cui le conseguenze del modo in cui trattiamo la nostra meravigliosa terra sono diventate sempre più gravi di quelle che vediamo oggi. E da questi pensieri, l’idea di scrivere quattro libri non strettamente connessi si è evoluta, ognuno un romanzo a sé stante che enfatizza temi specifici legati all’ambiente: insetti, acqua, animali e infine semi e tutte le cose che crescono.
di Sara Marongiu
Maja Lunde sarà ospite a Incroci di Civiltà sabato 6 Aprile alle 14:00 (Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo). L’autrice converserà con la professoressa Sara Culeddu e con Boris Ondreička (Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna). Per maggiori informazioni sull’evento, potete visitare la pagina web di Incroci.
Foto: Oda Berby