La settimana scorsa è toccato al giallo. Questa volta, invece, ci tuffiamo in un mare di zucchero filato e colori dolci con una playlist tutta incentrata sul rosa! Di seguito, come al solito, trovate le canzoni scelte da voi. E la prossima volta, a che colore toccherà? Ci vediamo fra due settimane con la vostra playlist verde!
ROSA ZUCCHERO FILATO: Primadonna, Marina and the diamonds (Melina Russo)
Il mondo di Electra Heart, il personaggio interpretato da Marina nell’album da cui è tratto “Primadonna”, è un mondo visto attraverso rose-colored glasses, pieno di adorabili vestiti e divertimenti idealizzati. Electra abita il mondo rosa-zucchero-filato delle icone americane femminili la cui decadenza può sempre essere nascosta – anzi, abbinata, al giusto rossetto. Come l’eccessivo zucchero che sovrasta tutti gli altri sapori, per un personaggio che rappresenta e racchiude tutte le dive svuotate di tutto ciò al di fuori della loro estetica ed esposte per sempre nell’immaginario pop. Ascolta su Youtube
ROSA LAVANDA: Moving on and getting over, John Mayer (Federica Vilei)
John Mayer canta l’assenza di una donna e la sua voglia di andare avanti e rendere normalità accomodante anche il nuovo, ciò che sarà. Assente presentissima è dunque una donna ed è per questo che, nonostante non esistano colori di genere, la prima canzone che mi viene in mente è “Moving on and getting over“, storia di una romantica e dolce rassegnazione. Ascolta su Youtube
ROSA PASTELLO: Sugar Town, Nancy Sinatra (Matteo Acquaroli)
Il ritmo spensierato e il testo frivolo rimandano ad una atmosfera onirica e leggera dai toni quasi cartooneschi.
Canzone utilizzata anche nel film “500 days of Summer” (reinterpretata dalla bellissima Zooey Deschanel), riesce a trasmettere appieno forti emozioni. Il rosa pastello è il colore più appropiato perché nonostante la vivacità riesce ad essere comunque calma e quasi malinconica, proprio come le tonalità dei pastelli. Ascolta su Youtube
ROSA OVATTATO: Sunday Morning, Velvet Underground (Giulia Zaccaro)
La collego al rosa, insieme a tanti altri colori. Un rosa ovattato, molto chiaro. Mi fa pensare alla tranquillità che mi trasmette la domenica mattina, il non puntare la sveglia e il restare comunque a letto più del previsto anche se hai mille cose da fare. Ascolta su Youtube
ROSA PESCA: Pink Rabbits, The National (Giulia d’Antilene Zinni)
I pink rabbits sono dei drink fatti con latte, nesquik alla fragola, e tequila (insomma, la perfetta incarnazione della moglie e madre americana middle class perfetta, che però beve di nascosto mentre gioca coi figli); la canzone invece parla di una storia d’amore finita, e i due che si rincontrano… La melodia è un pugno allo stomaco, e il testo ancora di più (“I’m so surprised you want to dance with me now/ I was just getting used to living life without you around/ I’m so surprised you want to dance with me now/ You always said I held you way too high off the ground”). Ascolta su Youtube
ROSA CARNE: Put me in a movie, Lana Del Rey (Clara Bardoni)
Put me in a movie è rosa carne, di un uomo adulto che ti fa sognare una vita da principessa. Sei vulnerabile e Lolita tra le braccia di chi promette il mondo e ti lascia invece con un pugno di mosche. Rosa carne perché la carne è debole ed imperfetta, come le promesse sfumate. Ascolta su Youtube
ROSA CHIARO: Princess Chelsea, The Cigarette Duo (Marta Morelli)
Questa canzone è capriccio, come questo colore. È sbattere i piedi a terra e pretendere di avere ragione, è atteggiarsi e parlare con un vocino innaturale. È una sigaretta fumata di nascosto, e la lingua fuori, in faccia a chi vorrebbe insegnarci a vivere. Eterni mocciosi. Finti mocciosi che ormai non possono più guardarsi indietro. Siamo cresciuti e non l’accettiamo, e i nostri capricci non sono più credibili… se non sono condivisi con i nostri complici. Ascolta su Youtube
ROSA CIPRIA: Billy Joel, She’s always a woman to me (Chiara Tinari)
Questa canzone mi fa venire in mente quando ero piccola e tentavo di danzicchiare come una vera ballerina, ma ero una patata e non ci riuscivo. Tutto era così rosa e innocente, e c’era questa canzone di sottofondo. Ascolta su Youtube
ROSA BARBAPAPA’: Masculine Artifice, G.L.O.S.S. (Margherita Tess)
Per me il rosa è il colore rivoluzionario dei G.L.OS.S., gruppo hardcore punk di Olympia che racconta le esperienze queer e trans con una bruta onestà senza rimorsi. È il rosa lucidalabbra (gloss) delle Girls Living Outside Society’s Shit. Un colore che urla libertà dagli stereotipi di genere dopo decenni di relegazione all’infanzia femminile. Un rosa che si è stufato di essere obbligato dai canoni. Pink is not a gendered colour! Ascolta su Youtube