Nelle belle giornate primaverili è uso degli abitanti di Belgrado fare lunghe passeggiate sulla riva del Danubio, mangiando pop-corn e sorseggiando bibite ghiacciate. Camminando sulla riva dopo il ponte Brankov, nella zona di Novi Beograd, la parte più nuova di Belgrado dove si stabilirono i cittadini una volta che la città si espanse oltre le rive del Danubio, si arriva piano piano a Zemun, la parte nord ovest della città.
Zemun era, prima della sua annessione alla municipalità di Belgrado, una cittadina a sé stante, l’ultimo baluardo della avanzata austro-ungarica nel 1739 contro l’Impero ottomano. Da quel momento divenne un punto nevralgico del commercio austriaco e crebbe in abitanti grazie ai commercianti che vi si trasferirono.
Nel XIX secolo si sviluppò a tal punto da diventare una delle città più moderne fra le città libere dell’impero austriaco, mantenendo anche buoni rapporti con la città di Belgrado nonostante questa fosse sotto il dominio ottomano, e fu infine l’avamposto per la resistenza serba ai turchi nei primi decenni del 1800.
Zemun, ricca di storia, mantiene oggi un’aura di nostalgia per i tempi passati.
Le case che si susseguono sono basse e colorate e portano, tramite scalinate nascoste nel verde, ai suoi monumenti più famosi. Il più conosciuto è la Millennium Tower, in serbo Kula Sibinjanin Janka, la torre costruita dagli ungheresi nel 1896 per celebrare la loro presenza millenaria in Pannonia. È situata sul colle più alto di Zemun e in una giornata di sole è un punto perfetto per osservare Belgrado da lontano, il Danubio e la Sava che si uniscono e gli alberi solenni che si stagliano sull’altro lato del fiume.
Di Barbara Passerotti