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Il verde matcha, l’azzurro della piscina, il legnoso recinto ed il blu del cielo sopra l’isola di San Giorgio che si riflette sulle vetrate della Glass Tea House Mondrian dell’artista e fotografo Hiroshi Sugimoto. Un piccolo appezzamento di terreno si è trasformato, come in un quadro di Kandinsky, in un campo di forze, dove le linee spezzate, armoniose e modulari di un Mondrian, si incontrano con la realtà fragile del vetro di Murano e con quella spirituale e filosofica del Sol Levante.
Siamo nel giardino antistante le Stanze del Vetro, dove un pezzo di Giappone è venuto a ricordarci della propria esistenza. Una presenza, quella giapponese, che in questi mesi si sta facendo sentire a gran voce, grazie anche alla contemporanea Biennale di Architettura. Se allo Spazio Culturale di Louis Vuitton, infatti, ci si può innamorare della Venezia di Mariano Fortuny e Jiro Taniguchi, alla mostra “Sguardi Incrociati” e al Museo di Palazzo Grimani possiamo ammirare le meraviglie del Museo d’Arte Orientale allestite dall’architetto Annunziata Genchi nella mostra “Hiroshige”. Inoltre al nostro Sugimoto è stata dedicata anche la mostra appena conclusasi a Palazzo Tito, organizzata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa.
Per celebrare la creazione di questo nuovo padiglione in vetro temporaneo, tanto esile quanto ricco di significati, e per invitare ad un più approfondito incontro con la cultura giapponese, di cui la Glass Tea House è indubbiamente un simbolo, è stata organizzata una serie di eventi tra il 14 ed il 15 ottobre con l’aiuto della Fondazione Giorgio Cini e le Stanze del Vetro, che ha dato la possibilità al pubblico di conoscere e partecipare alla celebre cerimonia del tè. Una quindicina di persone, hanno potuto assistere al rito secolare del maestro So’oku Sen della Mushakoji-Senke Tea School di Kyoto, e due di loro sono stati invitati ad essere serviti personalmente dal maestro nella Tea House Mondrian, ammirando da vicino gli oggetti impiegati per la cerimonia e personalmente disegnati da Sugimoto. Una schiera di simpatici nipponici si è presa cura degli spettatori, servendo un delizioso dolcetto a forma di luna, che celebra la festa di metà autunno, ed infine una buonissima e vividissima tazza di tè matcha, il tutto accompagnato da un tiepido sole di ottobre e dalle parole illuminanti del maestro So’oku Sen, tradotte per le orecchie italiane da una sua conterranea.
La Glass Tea House Mondrian rimarrà sull’isola di San Giorgio per estasiare gratuitamente qualsiasi interessato fino al 29 novembre e, per chi avesse voglia di esplorare l’affascinante mondo della cultura del Tè Giapponese, il Museo d’Arte Orientale di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini e Le Stanze del Vetro hanno organizzato una serie di appuntamenti nella sede del Museo Statale all’ultimo piano di Ca’ Pesaro.
Sarah Coviello
(Foto scattate da Sarah Coviello)









