Com’è il tipico giorno di un fisico?

Una volta venni contattato da una studentessa di sociologia che voleva passare un giorno con me. Ogni studente della sua classe doveva analizzare come un professore trascorresse la giornata.

Le dissi che ero davvero troppo impegnato per rinunciare ad un intero giorno, ma rispose che non avevo colto il punto: avrebbe tentato di essere il più invisibile possibile. Non voleva cambiassi la mia giornata, ma solamente osservarmi. Perciò accettai.

Alle 8.30 è arrivata nel mio ufficio e si è seduta in un angolo (appena fuori dall’ufficio, in realtà, con la porta aperta). Ogni volta che alzavo lo sguardo e incontravo il suo, lo distoglieva rapidamente così da non incrociare i miei occhi. Improvvisamente mi sono sentito come un gorilla osservato da Dian Fossey.

Alle 17.30 le ho detto che stavo per tornare a casa. Mi era molto grata. Le ho chiesto se ci fossero state sorprese. Per quanto possa ricordare, la sua risposta era qualcosa simile a:

“SÌ! È stato fantastico! È stato qualcosa di totalmente diverso dalle mie aspettative!”

Le ho chiesto cosa intendesse.

“Pensavo uno scienziato trascorresse l’intero giorno in un laboratorio, lavorando da solo con le provette o con il computer, ma tu hai passato – lasciami calcolare – il 62% del tuo tempo a parlare con altre persone! Subito dopo il mio arrivo, un fisico è entrato nel tuo ufficio e hai passato un’ora con lui. Hai lavorato per 15 minuti e ti alzato per prenderti un caffè. Alla macchinetta, hai parlato di fisica con un gruppo di universitari per 17 minuti. Sei tornato nel tuo ufficio e hai telefonato a qualcuno con cui hai parlato per 20 minuti. Quindi sei andato in biblioteca a studiare qualche paper, ma hai incontrato qualcuno lì e sei tornato indietro con lui parlando della sua ricerca. Sei andato a pranzo e ti sei seduto con sette universitari e due membri di facoltà a discutere della recente scoperta di qualcosa nella fisica delle particelle. Dopo pranzo…”

Ha concluso dicendo di non essersi mai accorta di come il lavoro scientifico fosse così sociale. Neanche io, a dire il vero. È stato un tipico giorno per me, ma ho realizzato di spendere veramente gran parte della mia giornata con gli altri. Le ho detto che due scienziati che lavorano insieme possono ottenere tanto quanto quattro da soli. Non creiamo solamente sulle spalle dei giganti (una famosa citazione di Isaac Newton), ma anche in collaborazione con altri. È di gran lunga più veloce discutere di un argomento con un collega esperto che rifletterci in solitudine. Alla fine, ci sono cose che gli altri non conoscono, ed è qui che concentro il mio sforzo individuale. È uno spreco di tempo riproporre qualcosa di già noto.

Penso che più persone possano trovare la scienza attraente se non avessero l’immagine sbagliata dello scienziato solitario nel laboratorio.

Traduzione della risposta di Richard Muller, professore di Fisica presso UCBerkeley, apparsa su Quora.

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