ECCELLENZE ITALIANE: Maria Perego e Topo Gigio

Il 9 dicembre del 1962 Topo Gigio debutta negli Stati Uniti all’Ed Sullivan show. Il successo è strepitoso. Sullivan dichiara: «Quando è sulla mia mano sembra vivo e che io stia davvero parlando a qualcuno. Mai avuta una sensazione simile con un pupazzo».
Topo Gigio è stato creato nel 1959 dalla veneziana Maria Perego per la televisione italiana. Secondo la sua creatrice l’enorme successo di Gigio è dovuto al fatto che è “il ritratto del candore, della fiducia in un mondo flagellato dai pericoli e dalle paure”. Il topolino è tipicamente italiano, anche per il suo palese amore per le belle donne, che non tenta di nascondere, nonostante sia fidanzato con Rosy.
Nel 1961 Topo Gigio debutta sul Corriere dei Piccoli, disegnato da Dino Battaglia su sceneggiatura della stessa Maria Perego, Federico Caldura ed Alberto Ongaro. Dal 1962 inizia la pubblicazione di una serie di libri con testo di Guido Stagnaro e illustrazioni dell’eclettica e geniale Maria Perego, che, alla veneranda età di 92 anni (è nata nel 1923), ha da poco pubblicato per l’editore Marsilio la sua autobiografia Io e topo Gigio. Vita artistica e privata di una donna straordinaria.
Nel suo libro ricorda, tra l’altro, una festa del Redentore, in barca a Venezia, e il suo incontro con un giovane Franco Basaglia, piuttosto ubriaco, che la intrattiene con discorsi filosofici di stampo esistenzialista. La giovane Maria frequenta, insieme al futuro marito Federico Caldura, un gruppo di giovani veneziani, per lo più aspiranti disegnatori e sceneggiatori, animato in particolare da Hugo Pratt, Mario Faustinelli, Alberto Ongaro, Giorgio Bellavitis, che danno vita alla Casa editrice Uragano Comics, e alla rivista “L’Asso di Picche”.
Racconta Ongaro:
“La redazione era composta da due stanze e due terrazze sopra l’appartamento di Faustinelli, ed era una delle redazioni più gaie, chiassose e affollate che mai ci siano state nella storia dei giornali. Poteva contare su decine di collaboratori spontanei, amici e amiche dei redattori, compagni di università, lettori giovanissimi e lettori adulti che venivano a trovarci in una specie di ininterrotto pellegrinaggio. Lavorare era una festa e del clima in cui lavoravamo risentiva anche il giornale che usciva sempre in ritardo, ma comunque fresco, allegro e avventuroso”.
Maria Perego è una donna molto colta. Ecco cosa scrive nel suo libro:
«Andavo alla Biblioteca Marciana e leggevo gli autori francesi e americani, sconosciuti in Italia durante il periodo fascista, e il Brecht che il Piccolo Teatro di Milano lanciava allora con grande maestria». Parla anche delle sue letture di Sartre, Mirabeau, Camus e Breton.
In una recente intervista ad Avvenire Maria Perego ha dichiarato, a proposito del suo lavoro con i pupazzi:
«In Italia l’arte di figura è stata sempre stata poco considerata e valutata con una buona dose di snobismo e di pregiudizio, invece ha vissuto accanto alla commedia dell’arte ed è stata valorizzata da grandi burattinai e marionettisti straordinari. Ho sempre amato il teatro di figura: leggendo un copione o una pièce, vedevo che erano più che adatti a essere rappresentati in questa modalità».
Il personaggio di Topo Gigio ha avuto successo in trasmissioni televisive di tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti e in Inghilterra ma anche in moltissimi altri paesi. In Uruguay una squadra di calcio lo ha adottato come mascotte.

di Giovanni Morandini

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