Scritto da Guillermo del Toro e Vanessa Taylor e diretto da Guillermo del Toro, La Forma dell’Acqua è una favola romantica con protagonisti Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg e Ottavia Spencer. Il film ha vinto il Leone d’Oro alla 74° Mostra del Cinema di Venezia, e al momento è nominato a 13 premi Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Attrice Protagonista, e Miglior Sceneggiatura Originale.
La trama: voto 4,5
Ambientata nel 1962 in Baltimora, la storia segue la solitaria Elisa, un’addetta alle pulizie affetta da mutismo, che come amici ha soltanto la collega afroamericana Zelda e il suo inquilino Giles. Un giorno, al laboratorio governativo in cui lavora, viene portata una creatura anfibia antropomorfa, analizzata e torturata dal colonnello Strickland. Tra Elisa e la creatura si crea un legame, e lei farà di tutto per salvarla da morte certa.
Dalla prima all’ultima scena, lo spettatore si trova in una fiaba dai toni cupi, ma dal messaggio ottimista: viviamo in un mondo in cui nascondere i propri sentimenti e le proprie emozioni viene visto come punto di forza di un individuo, ma del Toro ci mostra che la nostra anima non si può controllare, e non bisogna temere di provare Amore, quello vero, privo di pregiudizi e diffidenze. La semplicità della storia rientra nella sua struttura fiabesca, e, per quanto prevedibile questa possa essere, le emozioni che si provano durante il viaggio sono senza prezzo.
La regia: voto 5
Del Toro continua la propria linea poetica che unisce la passione per i mostri al sentimentalismo, e in tutto il film sono presenti molti riferimenti alla Golden Age di Hollywood e ai mostri della Universal (il più ovvio quello de Il Mostro della Laguna Nera). I set sono ricchi di dettagli, e il costume indossato da Doug Jones per la creatura è sbalorditivo. La fotografia di Dan Laustsen (già collaboratore di del Toro per Crimson Peak) è mozzafiato, con inquadratura fluida e sempre in movimento, che simula l’andamento dell’acqua. La musica di Alexandre Desplat è pura poesia: sin dalle prime note si viene immersi nel mondo della storia, e le melodie creano un’atmosfera magica con forti rimandi a colonne sonore di film d’arte francesi. Con un budget di $19.3 milioni, del Toro ha creato un’opera rifinita e dettagliata sotto tutti i punti di vista.
Il cast: voto 4,5
La protagonista Elisa è interpretata da Sally Hawkins (Blue Jasmine, Paddington), che esegue una performance squisita: durante tutto il film non dice neanche una parola, ma i suoi movimenti e le sue espressioni facciali valgono mille parole. Se la relazione tra la creatura ed Elisa è verosimile, indubbiamente gran parte del merito va a Hawkins, ma anche l’abile Doug Jones (noto attore di mostri, principalmente Abe Sapien in Hellboy e sia il Fauno che l’Uomo Pallido ne Il Labirinto del Fauno) riesce a trasmettere forte emozioni come “l’uomo anfibio”, senza mai perdere i tratti animaleschi della creatura.
Michael Shannon (Man of Steel, Animali Notturni) interpreta il cattivo Strickland, ma la sua performance è molto più moderata e umana del solito. Octavia Spencer (The Help, Il Diritto di Contare) e Richard Jenkins (The Visitor, Quella Casa nel Bosco) hanno entrambi interazioni molto divertenti con Elisa, ma è Jenkins che porta in vita un personaggio più complesso di quello che sembra a prima vista, con una crescita a livello di carattere che non può che far commuovere.
Conclusione
La Forma dell’Acqua è il miglior film di del Toro prodotto in America (Il Labirinto del Fauno rimane il suo capolavoro): vi si ritrovano molte tematiche già sorte nei suoi altri film, e, come sempre, la storia viene raccontata nel modo più delicato e romantico possibile. Le emozioni che si provano guardando questo film sono forti, e il finale vi lascerà con gli occhi umidi e un sorriso di pura gioia.