Raramente si trova l’opportunità di assistere ad una performance drag sceneggiata da Anton Čechov. Il grande autore russo molto probabilmente non aveva in mente attori en travesti mentre scriveva una delle sue pièce più famose, nonché l’ultima, “Il giardino dei ciliegi”, andato in scena giovedì 19 febbraio al Multisala Pio X di Padova. Il cambiamento sociale in Russia alla fine del 1800 è stato portato in scena dalle Nina’s Drag Queens, che hanno saputo magistralmente riversare nel capolavoro della letteratura prerivoluzionaria tutto lo spirito glitterato tipico dei drag show.La colonna sonora degli intermezzi musicali – un mix di canzoni prevalentemente italiane di qualche decade fa, su cui regnava sovrana la voce di Mina – è stata selezionata per fondere le parole di Čechov con la loro interpretazione drag, rendendo tutta l’atmosfera dell’opera dolceamara ed incredibilmente malinconica. Non sono mancati naturalmente i momenti all’insegna delle risate: le delusioni d’amore e le aspettative disilluse si superano più facilmente quando ci si scherza sopra, e nessuno lo sa meglio delle drag queen. Anche la scelta del cast dalla provenienza mista è risultata azzeccata: sentire uno spiccato accento campano, o magari uno lombardo, recitare parole scritte da uno dei più grandi autori russi, in una pièce d’ambientazione russa, ha fatto sbellicare il pubblico in più occasioni. Degna di nota anche la scenografia, consistente principalmente nei magnifici costumi – ça va sans dire – che combinavano la maestosità russa con il tocco pop (e il trucco non troppo sobrio) delle drag; geniale anche l’idea per cui i ciliegi tanto amati erano personificati e incarnati dai personaggi stessi, creature anfibie e assolutamente irresistibili. Un piccolo gioiello, molto luccicante.
Giulia Pinzi
L’ha ribloggato su Nina's Drag Queens Bloge ha commentato:
Giulia Pinzi su Linea20 parla del nostro Giardino!
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