LINEA POETICA
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Per il testo di questo frammento, anche noto come Notturno, assumiamo come punto di riferimento l’edizione curata da A. Garzya (Alcmane, I Frammenti, a cura di A. Garzya, Napoli 1954, fr. 49).
εὕδουσι δʼ ὀρέων κορυφαί τε καὶ φάραγγες
πρώονές τε καὶ χαράδραι
φῦλά τʼ ἑρπέτ’ ὅσα τρέφει μέλαινα γαῖα
θῆρές τʼ ὀρεσκώιοι καὶ γένος μελισσᾶν
καὶ κνώδαλʼ ἐν βένθεσσι πορφυρέας ἁλός·
εὕδουσι δʼ οἰωνῶν φῦλα τανυπτερύγων.
Dormono le cime dei monti e i dirupi,
le alture e i precipizi,
e quante specie animali nutre la nera terra,
le belve di montagna e la stirpe delle api,
e i mostri negli abissi del purpureo mare;
dormono le specie di uccelli dalle ali spiegate
Foto di Elina Sazonova da Pexels
